Il Brasile
Questo Paese dell’America Latina è talmente vasto, complesso e vario che non è possibile riassumerlo in poche righe. Questa breve guida vuole essere un punto di partenza, per approfondire poi i singoli punti di interesse separatamente.
PRESENTAZIONE
Situato nella parte settentrionale dell’America del Sud e molto esteso, il Brasile è bagnato a est dall’Oceano Atlantico e confina a nord con la Guyana Francese, il Suriname, la Guyana, il Venezuela e la Colombia; a ovest con il Perù, la Bolivia e il Paraguay; a sud con l’Argentina e l’Uruguay.
La sua superficie occupa il 47% del Sudamerica e si estende per 8.511.996 kmq. La popolazione (146.917.459 abitanti con una densità di 17 abitanti per kmq) è composta da tre gruppi etnici: i bianchi (di origine portoghese), che costituiscono la maggioranza, i meticci e i neri. La lingua ufficiale è il portoghese. La religione più diffusa è la cattolica, seguita dalla protestante; sono inoltre presenti minoranze animiste, ebraiche e musulmane.
Il Brasile è una repubblica federale di tipo presidenziale. Il potere legislativo è detenuto dal Congresso Nazionale, organismo bicamerale composto dal Senato e dalla Camera dei Deputati. Il potere esecutivo è invece attribuito al presidente della Repubblica, coadiuvato dai ministri da lui nominati.
La repubblica comprende 23 Stati, 3 territori federali e il distretto federale della capitale. Ogni Stato è dotato di una propria Assemblea Legislativa e di propri organi giudiziari ed è retto da un governatore.
L’unità monetaria è il cruzado, che dal settembre del 1986 ha sostituito il cruzeiro. La capitale è Brasilia (1.598.415 ab.).
IL TERRITORIO
Il Paese non ha grandi rilievi; il 40% della sua superficie è al di sotto dei 200 m. Verso oriente, l’altitudine è leggermente più elevata, il Pico da Bandeira raggiunge i 2.890 metri.
Il territorio brasiliano si divide in due grandi regioni: il bassopiano amazzonico e la regione degli altipiani. L’Amazzonia è una vastissima pianura alluvionale tagliata a nord dall’Equatore e nella quale scorre per oltre 3.000 km da ovest ad est il Rio delle Amazzoni.
La regione degli altipiani si estende a sud dell’Amazzonia e comprende l’altopiano del Brasile e il Mato Grosso. Questi altipiani digradano verso l’Amazzonia, mentre formano un bordo rialzato lungo la costa dell’Atlantico. Nel Nordeste il paesaggio presenta una pianura di erosione con numerose colline, residui antichi di rilievi smantellati. L’altitudine è inferiore ai 1.000 m. Essa aumenta nella regione centrale dove gli altipiani si presentano come un’estensione di tavolati (Chapados) incisi da profondi solchi nei quali scorrono i fiumi.
La costa meridionale è caratterizzata da un susseguirsi di serras, cioè di rilievi che salgono rapidamente fino a 1.000 m. Verso occidente incontriamo le alture del Mato Grosso.
Il Brasile è attraversato da numerosi corsi d’acqua. Il principale è il Rio delle Amazzoni che, da due rami sorgentizi nel Perù orientale, scorre a lieve pendenza per tutto il suo corso e sfocia nell’Atlantico con un estuario di circa 200 km di larghezza.
Numerosi sono i suoi affluenti, fra i principali citiamo il Rio Madeira, il Rio Yapura, il Purus, il Tapajós, il Rio Negro e il Rio Branco. La regione accidentata delle montagne è solcata dalle valli di numerosi fiumi come il Rio Sao Francisco che scorre verso nord e il Paraná che scorre verso sud. Il territorio brasiliano conta ancora innumerevoli corsi d’acqua di minore importanza.
Le coste sono abbastanza uniformi: basse e sabbiose a nord, alte e dirupate in alcune zone del sud. Generalmente la fascia costiera è pianeggiante, molto lunga e stretta. La costa comprende inoltre alcune isole al largo (ad esempio Fernando de Noroña).
Il clima del Brasile è suscettibile di notevoli variazioni a seconda della latitudine considerata. L’Amazzonia ha un clima equatoriale caldo umido con un’umidità atmosferica intorno all’80-90%.
Nella regione intertropicale le stagioni calde e piovose dell’inverno si alternano regolarmente a quelle fresche e asciutte dell’estate. Nelle regioni montane il clima si mantiene temperato.
ECONOMIA
Nonostante il suo recente sviluppo, il Paese si presenta con un’economia oberata da un debito con l’estero molto elevato e caratterizzata da profondi squilibri e contrasti tra l’aspetto arretrato delle vaste aree dell’interno e il caotico sviluppo delle regioni costiere.
L’agricoltura, praticata soprattutto nelle regioni orientali e orientata verso le colture di esportazione, assorbe un terzo della popolazione attiva. Il prodotto principale è il caffè, in gran parte coltivato nello Stato di San Paolo. Il cotone è coltivato, in buona parte, nei terreni abbandonati dalla coltura del caffè e rappresenta una voce molto importante nelle esportazioni. Altre coltivazioni industriali sono la soia, destinata ad alimentare il bestiame, l’olio e i cereali; il cacao, coltivato nella zona di Bahia; il tabacco; la canna da zucchero; la frutta tropicale (banane, ananas). Destinati al mercato interno sono invece il granoturco, la manioca, il riso, i fagioli e le patate.
Altro punto di forza dell’economia brasiliana è l’allevamento del bestiame (soprattutto ovini e bovini), praticato sugli altipiani dell’interno. Fiorente è anche l’allevamento dei suini e degli equini, mentre meno rilevante è quello dei caprini.
Un’ulteriore fonte di ricchezza per il Brasile è costituito dallo sfruttamento delle foreste, che coprono i tre quinti della superficie del territorio.
Una delle principali risorse forestali è il caucciù, ricavato dall’Hevea brasiliensis, pianta assai diffusa nella regione amazzonica.
La maggior parte della produzione industriale del Brasile è rappresentata dai settori alimentare e tessile, ai quali si sono affiancate industrie di origine più recente quali la siderurgica, la chimica e quella dei materiali da costruzione, ancora in fase di sviluppo. Lo sfruttamento delle fonti energetiche è invece ancora insufficiente a coprire il fabbisogno nazionale.
Il sottosuolo è ricco di giacimenti metalliferi, situati negli Stati di Minas Gerais, di Goias e del Mato Grosso. Il ferro occupa il primo posto; seguono, fra le risorse minerarie, l’ematite e il manganese.
La produzione di petrolio, la cui estrazione è iniziata dopo la seconda guerra mondiale, è in continuo aumento, mentre l’estrazione di oro e diamanti è in diminuzione.
Il commercio estero è caratterizzato da un maggior volume di importazioni (prodotti minerari, chimici e macchinari) rispetto alle esportazioni. Ma queste ultime, essenzialmente verso gli USA, sono in aumento e consistono in caffè, zucchero, cacao e ferro.
La rete delle comunicazioni è molto sviluppata lungo la costa, soprattutto nella zona compresa fra Belo Horizonte, Rio de Janeiro e San Paolo. La rete ferroviaria si estende per 29.207 km; la rete stradale per 1.411.900 km; i porti sono numerosi. Le comunicazioni aeree, a causa delle enormi distanze fra le diverse regioni del Paese, hanno un notevole sviluppo; i principali aeroporti sono: San Paolo, Santos Dumont e Brasilia.
IL CAFFE’ NELLA STORIA E NELL’ECONOMIA DEL BRASILE
Il Brasile detiene il primato mondiale nella produzione del caffè, e sulle piantagioni si basa buona parte dell’economia nazionale. La pianta del caffè, originaria dell’Abissinia, fu introdotta dagli Olandesi nelle loro colonie, e dalla Guyana Olandese passò quindi in Brasile, dove la sua coltivazione assunse subito ritmi intensivi.
Proprio l’estendersi delle piantagioni determinò, nel XIX secolo, le linee di colonizzazione dei territori interni del Brasile. Coltivato nelle fazendas (grandi aziende agricole dove era impiegata manodopera schiavistica africana), il caffè fu dapprima piantato (attorno al 1830) nella regione di Rio de Janeiro. Verso la fine del secolo le piantagioni erano già estese allo stato di San Paolo e a quello del Paranà, determinando la creazione di numerosi centri urbani e di una nuova rete di trasporti.
L’abolizione della schiavitù, nel 1888, favorì l’immigrazione di colonos (soprattutto italiani), in sostituzione degli schiavi. Tuttora la coltivazione del caffè si svolge in una situazione di forte disagio della classe contadina. Se già nell’800 pochi latifondisti trassero enormi vantaggi economici dall’accentramento di grandi estensioni di terreno (formando una ristretta élite molto influente anche sul piano politico), oggi il latifondo rappresenta forse per il Brasile la più pesante eredità lasciata dai colonizzatori portoghesi. Sterminate distese di terreno coltivabile (ma spesso in parte incolto) sono riunite in pochi, estesissimi, possedimenti. Le migliorie sono scarse, le tecnologie arretratissime. I contadini, in cambio dei servizi prestati, ricevono spesso soltanto un piccolo appezzamento di terreno, o una baracca, oppure buoni-acquisto da spendere nello spaccio della piantagione.
Il caffè viene coltivato soprattutto in vista dell’esportazione: anche grazie alle piantagioni, infatti, il Brasile ha potuto inserirsi nel grande flusso dei commerci intercontinentali.
CENNI STORICI
Scoperto nel 1500 dal portoghese Pedro Alvares Cabral, il Brasile divenne colonia portoghese nel corso del XVI secolo. Fu dichiarato impero indipendente nel 1822, quando il figlio del reggente del Portogallo si proclamò imperatore del Brasile con il nome di Pedro I. Sotto il regno di suo figlio, Pedro II, fu abolita la schiavitù (1885). Nel 1889, l’esercito, appoggiato dai conservatori, rovesciò la monarchia e proclamò la repubblica. La Costituzione repubblicana degli Stati Uniti del Brasile entrò in vigore nel 1891, ma di fatto il Paese era governato in forma dittatoriale dai militari e dalle oligarchie terriere. L’iniziale sviluppo economico, dovuto al boom del caffè e del caucciù, venne ostacolato dalla crisi mondiale del 1929-30 che provocò il crollo del mercato interno.
Durante la presidenza autoritaria di G. Vargas (1930-45, 1950-54), esponente dei ceti medi urbani, si sviluppò un movimento popolare con idee laburiste, progressiste e antimperialiste.
L’ascesa al potere del laburista Joao Goulart nel 1961 e i suoi tentativi di riforma (l’istituzione della repubblica parlamentare, la nazionalizzazione delle imprese petrolifere e l’esproprio dei latifondi) provocarono la reazione della destra. Con il colpo di Stato militare del 1964 veniva instaurato l’ennesimo governo dittatoriale, accompagnato da una violenta repressione. Tuttavia, alla fine degli anni Settanta, la dittatura andava progressivamente mitigandosi e maturavano i tempi per il ripristino della democrazia.
Dopo un periodo di transizione, nel 1985 finalmente avveniva il crollo della dittatura militare. Le elezioni presidenziali, tenutesi in quell’anno, registravano la vittoria di Tancredo Neves che, deceduto a pochi giorni dalla nomina a presidente, veniva sostituito da José Sarney. Nel 1989 la carica presidenziale passava a Fernando Collor de Mello, i cui tentativi di liberalizzazione economica fallivano per l’opposizione dell’ingombrante burocrazia pubblica. Il suo principale obiettivo era il tentativo di sanare la disastrosa condizione economica del Paese (inflazione intorno al 1.700-1.800%). A tale scopo, aiutato da un’équipe di tecnici, metteva a punto un piano di risanamento estremamente duro. Nonostante richiedesse alla popolazione uno sforzo ingente, il progetto fu preferito (sotto l’indubbia pressione della classe dirigenziale) alla proposta internazionale di un abbuono di parte del debito estero brasiliano in cambio della salvaguardia della foresta amazzonica. Negli anni seguenti il comportamento del presidente faceva sorgere non pochi dubbi in merito alla sua onestà; venivano svolte delle indagini a suo carico per episodi di corruzione e truffa. L’esito positivo di tali procedimenti lo costringeva, nel 1992, a presentare le dimissioni. La carica di presidente venne immediatemente assunta dal vice Itàmar Franco, il quale si trovò a dover fronteggiare una situazione decisamente disastrosa sia dal punto di vista economico che politico. Nel 1993 si teneva un referendum popolare che confermava il desiderio di mantenere una Repubblica di tipo presidenziale. L’anno seguente si svolgevano le elezioni politiche dalle quali usciva vittorioso il partito socialdemocratico di Fernando Henrique Cardoso.
PERSONAGGI CELEBRI
JOAO GOULART
Uomo politico brasiliano (Sao Borja, Rio Grande do Sul 1918 – Mercedes, Argentina 1976). Dopo aver aderito al Partito Laburista ne diveniva il presidente nel 1950. Ministro del Lavoro nella prima metà degli anni Cinquanta, nel 1956 veniva eletto vicepresidente della Repubblica. Dopo le dimissioni del presidente Quadros (1961), lo sostituiva nella carica, cercando di realizzare una serie di riforme sociali che incontravano però forti resistenze da parte dell’opposizione. Nel 1964 Goulart si rifiutava di intervenire per reprimere un ammutinamento attuato da elementi comunisti della Marina. Tale rifiuto provocava un colpo di Stato militare, che costringeva il presidente a riparare in Uruguay. Dopo 12 anni di esilio, a pochi mesi dalla morte, otteneva dalle autorità il permesso di rientrare in Brasile purché rinunciasse a svolgere attività politiche. Goulart rinunciava tuttavia ad usufruire di tale opportunità.
JOSE’ SARNEY
Uomo politico brasiliano (Piñeiro, Marañao 1930). Dopo il ristabilimento della democrazia nel suo Paese, nel 1985, veniva eletto vicepresidente della Repubblica. Nell’aprile dello stesso anno, in seguito alla morte di Tancredo Neves, gli subentrava alla presidenza.
PICCOLO LESSICO
BANDEIRANTES
Con questo termine erano indicati i coloni insediati in varie zone del Brasile che nel corso dei secoli XVII e XVIII si riunivano per saccheggiare e sterminare i negri e gli indios. La loro attività facilitò involontariamente l’esplorazione del Paese e la scoperta di miniere d’oro.
I bandeirantes divennero, nel XVIII secolo, cercatori d’oro e di pietre preziose nei giacimenti del Mato Grosso, del Gotas e del Minas Gerais.
CARNEVALE DI RIO
Celebre manifestazione che dura 4 giorni e 4 notti durante i quali le strade della città diventano un trionfo di colori, di luci e di suoni. Per le strade, nelle case e nei circoli privati si suona e si balla a ritmo sfrenato e la danza è una sola: la samba. Nel corso dell’anno le numerose scuole di samba del Paese si preparano per il Carnevale, ispirandosi ai temi relativi alla storia del Brasile, per sfidarsi in spettacolari esibizioni, premiate da un’apposita giuria.
CASCATE DELL’IGUAÇU
Il fiume Iguaçu (1.320 km) scorre nel Brasile meridionale e forma le maggiori cascate esistenti al mondo, estese su un fronte di circa 3.700 m. Il fiume si divide in numerosissimi bracci e precipita in due salti di circa 60 m complessivi. Le suggestive cascate sono situate nel più esteso parco nazionale brasiliano, famoso per il suo patrimonio floreale e popolato da una fauna molto varia.
FAVELAS
Si tratta di estesissimi quartieri costituiti da baracche, situati ai margini delle principali città e abitati dalla popolazione più povera. Le favelas di Rio de Janeiro sono abbarbicate sulle colline circostanti la città e devono essere continuamente ricostruite perché basta una pioggia torrenziale per distruggerle. Questi quartieri sono privi dei servizi più elementari quali strade, acqua ed elettricità e creano un enorme contrasto con i palazzi di marmo ed i luminosi grattacieli delle zone centrali della città.
MACUMBA
La macumba è un rito pagano tipico del Brasile. Essa venne importata nel Nuovo Mondo dagli schiavi neri provenienti dalla Guinea e dalla Costa d’Avorio che conservarono in parte le loro tradizioni. Il rituale della macumba, legato ai miti della nascita, della morte e della fertilità, prevede che un medium raggiunga, grazie ad una danza frenetica, uno stato di trance, durante il quale entra in contatto con gli spiriti dell’aldilà. Quando le popolazioni di colore si convertirono alla religione cristiana, le divinità pagane furono sostituite dai santi e dalla Madonna. Le autorità religiose finirono col tollerare tali riti, ancor oggi praticati, interpretando le altre forme di macumba come semplici manifestazioni orgiastiche.
MATE’
Chiamato talvolta Yerba maté, è una bevanda che si ottiene dalle foglie secche e dai germogli di una varietà di agrifoglio che cresce nel Brasile meridionale, in Argentina e nel Paraguay. La bevanda è ottenuta versando acqua bollente sulle foglie. Come il tè e il caffè, il maté contiene caffeina e produce un effetto stimolante.
PAN DI ZUCCHERO (PAO DE AÇUCAR)
Celebre e caratteristico torrione di granito dall’altitudine di 400 m che domina la baia di Rio de Janeiro. Ai piedi del Pan di zucchero, che è diventato il simbolo della città, si estende la famosa e lussuosa spiaggia di Capocabana.
PIRAÑA
Pesci teleostei che vivono nelle acque del Rio delle Amazzoni, la cui voracità è eccitata dall’odore del sangue. La loro lunghezza varia dagli 11 ai 53 cm, vivono in branchi e si dividono in una ventina di varietà. Hanno colori vivaci e sono aggressivi e voraci: è risaputo che in pochi minuti sono in grado di spolpare completamente gli esseri umani o gli animali che hanno la cattiva sorte di incontrarli. Alcuni studiosi li considerano addirittura più pericolosi degli squali.
SAMBA
Forma musicale che si basa su un tempo di 2/4; è la più significativa del Brasile e viene ballata, suonata e cantata. Il coro di regola è riservato agli uomini mentre le donne sostengono la voce solista. Viene eseguita da trombe, chitarre, flauti e da alcuni strumenti ritmici brasiliani come il roco, il maracà, il chocalho e lo xere de ogum. Come ballo è complesso e si basa soprattutto sul contrasto ritmico. Il samba solamente ballato si chiama batucada.